TORINO – Che bello vederli giocare. Meglio ancora assieme, ancora meglio dall’inizio. Stiamo parlando della coppia che arriva dall’Est: Nikola Vlasic, 24 anni, croato di Spalato, e Nemanja Radonjic, 26 anni, serbo di Nis. Tutti e due genio e sregolatezza. Il primo ha già realizzato tre reti, il secondo una in campionato e una in Coppa Italia. E tutti e due hanno avuto tante occasioni-gol sprecate, che si sono costruiti grazie alla loro imprevedibilità. Trequartisti dalla grande tecnica, con un gran tocco di palla e con giocate assolutamente ubriacanti: scatti, dribbling, puntate a rete che stordiscono gli avversari. Quando hanno il pallone tra i piedi non sai mai quale sarà la loro prossima giocata. E Ivan Juric, dalla cintola in su, li lascia liberi da compiti specifici. Liberi di fare quello che vogliono e che in quel momento si sentono di fare. Partiamo dal serbo, che stasera torna titolare dal primo minuto. “Gli do tanta libertà per esprimere il suo potenziale, voglio che faccia cose anche senza senso, perché può cambiare le sorti di un match in qualsiasi momento. Un po’ come fa Rafael Leao al Milan, azzardando l’accostamento. Capita che non lo vedi per un po’ di tempo, poi si accende e risolve la situazione, magari con un assist. E può succedere che sbagli una partita, per poi disputare quella dopo alla grande. Non gli mancano le qualità, giocatori del genere vanno lasciati liberi di muoversi per esprimere la loro fantasia”.
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La scelta di Juric di dare massima libertà al suo numero 49 ha finora pagato: in ogni partita giocata Radonjic si è reso protagonista di almeno uno spunto decisivo, un dribbling o una giocata capace di creare la superiorità numerica in avanti e una potenziale occasione da sfruttare sotto porta. L’unico limite finora emerso riguarda le difficoltà nel recuperare dopo le fatiche di una partita ed è su questo che Juric e il suo staff stanno lavorando, un po’ come facevano per Praet, perché per il Torino avere un Radonjic al top è davvero molto importante. “Radonjic è ancora tutto da scoprire sia come persona sia come giocatore, ma le sue qualità non si discutono. Adesso fisicamente sta bene, ha qualche problema nel recuperare la migliore condizione dopo la partita, ma questa settimana ha lavorato bene tutti i giorni assieme ai suoi compagni e per la partita non ci sono problemi”.
Tanta libertà anche per Vlasic, naturalmente. “Lui rispetto al compagno è un po’ più ordinato. I due danno sempre la sensazione di poter fare delle giocate che vanno oltre a quelle che chiede l’allenatore”. Quindi stasera avranno il compito di portare il Toro alla vittoria. Sicuri di giocare, ovviamente. Per il resto, un paio di dubbi. Sugli esterni della difesa a tre e del centrocampo: in avanti a destra c’è il ballottaggio tra Singo e Lazaro, con il primo favorito. “Singo – prosegue il tecnico – ha avuto un problema fisico, ma nelle ultime due settimane si è allenato come piace a me. Lazaro ha fatto il suo, ma deve ancora trovare la forma migliore perché i giocatori che non sono abituati a scendere in campo con continuità fanno bene per un periodo e poi hanno un calo. Ed è tutto fisiologico”. In difesa dovrebbe rientrare dal primo minuto Schuurs favorito su Djidji, con Buongiorno centrale e il capitano Rodriguez a sinistra. Linetty e Lukic centrali, poi i due trequartisti di cui abbiamo parlato e Pellegri al posto di Sanabria.
Insomma, il Toro sembra fatto. La squadra durante la settimana ha lavorato con grande intensità e Juric ha finalmente potuto guidare dal vivo i suoi ragazzi dopo aver sofferto da casa per via della polmonite ormai smaltita. E’ bello carico, il tecnico. E se i giocatori avranno la sua voglia, disputeranno una grande partita: su questo c’è da scommetterci.
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