L’uruguaiano fece innamorare Moratti che lo fece rientrare dal prestito al Venezia. Un periodo breve in cui diede spettacolo, senza però mai riuscire a replicarlo
Alvaro Recoba, in arte Chino, è stato uno di quei giocatori che hanno consumato la carriera ballando sul confine che delimita la saletta-vip dei fuoriclasse dal capannone dove si aggirano gli incompresi, le meteore, i sopravvalutati. Il viso paffutello, gli occhi stretti da orientale – El Chino, appunto – lo sguardo appesantito da un sonno che arriva da lontano, l’andatura indolente, da “sdraiato” che ti fa un favore se si alza dal divano e si incammina trascinando i piedi verso il frigorifero.