La società ha riscritto il rendiconto che dovrà essere approvato il 27 dicembre dall’assemblea degli azionisti: dall’esercizio 2018-19, così i differenti criteri per rendere conto delle “manovre stipendi” cambiano i conti
Le dimissioni in blocco del cda, sotto la pressione della Procura di Torino e della Consob. L’apertura delle inchieste sportive (Figc e Uefa). La contromossa della proprietà Exor, con l’indicazione del presidente Gianluca Ferrero, la nomina del direttore generale Maurizio Scanavino e l’annuncio di un board di professionisti per “affrontare e risolvere i temi legali e societari che sono sul tavolo oggi”. I nuovi consiglieri si insedieranno con l’assemblea del 18 gennaio. Quella del 27 dicembre, invece, servirà per approvare il bilancio al 30 giugno 2022, riscritto e licenziato proprio ieri. La perdita consolidata scende dai 254 milioni (253 per la sola Juventus Fc) del progetto di bilancio varato a settembre ai 239 (238 per il bilancio separato) della nuova presentazione, visto che il management bianconero è parzialmente andato incontro ai rilievi di Procura, Consob e Deloitte. A cascata, sono stati riesposti i conti economici degli anni precedenti, i cui deficit sono invece aumentati: da 210 a 227 per il bilancio consolidato 2020-21 (da 209 a 226 per quello separato), da 90 a 93 per il bilancio consolidato 2019-20 (cifre identiche per il bilancio separato). Perché?