UDINE – “A Sottil già ci avevamo fatto un pensierino l’anno scorso: quest’anno abbiamo avuto la vicenda di Gabriele Cioffi e ci è venuto subito in mente Andrea, del quale conosciamo le qualità tecniche. È capace di mettersi in discussione, non come tanti che partono per fare il secondo o il terzo allenatore o guidano una squadra per grazia ricevuta”. Lo ha dichiarato, a Udinese Tv, il direttore dell’Area Tecnica, Pierpaolo Marino, commentando la scelta sull’ex allenatore dell’Ascoli e inviando, pur senza citarlo direttamente, una stoccata a Cioffi, ora al Verona, che era stato lanciato dai bianconeri, pur essendo senza esperienza in A, partendo da vice di Gotti. Quanto agli sviluppi del mercato, Marino ha ricordato che “sono arrivati giocatori che sorprenderanno e che nessuno oggi mette nel mirino, giovani e forti. Fa parte della nostra filosofia. Sono sicuro che alla fine del mercato avremo un’Udinese di livello. E oltre ai fine prestito non sono andati via giocatori importanti. Con l’aiuto del mister, che mi piace agitato in panchina, voglio andare lontano. Vedo attorno a noi un contesto di ottimismo. La gente è contenta e ha apprezzato l’arrivo di Andrea, che ci darà un valore aggiunto importantissimo“
Sottil: “Sensazione bellissima”
“Nei quattro anni nei quali ho giocato all’Udinese ho provato grandissime emozioni. Tornarci da allenatore è una sensazione bellissima. C’è tutto quello di cui ho bisogno per lavorare. I ragazzi sono assolutamente straordinari e mi hanno trasmesso entusiasmo. Sono pronti alla fatica”. Queste le prime dichiarazioni del neo tecnico dei friulani Andrea Sottil, a Udinese Tv: “Ognuno di noi ha il propro percorso da seguire anche in base all’istinto e all’obiettivo. Il mio è sempre stato quello di fare il primo allenatore, questa professione la sentivo mia già negli ultimi anni da giocatore. Ho puntato su me stesso, non mi ha mai regalato niente nessuno. Questo percorso mi è servito molto, sono convinto che la gavetta ti aiuti a migliorarti, a capire meglio il calcio e comprendere i giocatori. A Udine trovo una struttura all’avanguardia ma nelle categorie più basse ti devi arrangiare, devi motivare giocatori che non prendono stipendi, allenare coi palloni contati. Ma questo mi ha aiutato, sono arrivato in Serie A e mi sento un allenatore più pronto, anche se non si finisce mai d’imparare”. Il tecnico afferma di aver “giocato un po’ con tutti i moduli, perché non è semplice costruire squadre con quello che più ti piace. Devi avere intelligenza e metterti a disposizione dei giocatori che hai: sono loro che ti indicano la strada tattica. Per me non è un problema, un allenatore oggi deve saper interpretare più moduli e varianti tattiche. La difesa a quattro è un’altra cosa rispetto a quella a tre, ma i princìpi sono gli stessi. Non sono un allenatore che si fossilizza su un sistema di gioco, anche perché quando vieni a Udine devi conoscere la filosofia del club. Io questa filosofia l’ho sposata da giocatore e da allenatore e non ho problemi con la difesa a tre, anche perché ho tanti calciatori che ci giocano da anni. Il mio modo di vivere la partita continuerà a essere lo stesso. Nella gavetta ho imparato a essere più equilibrato rispetto a quando ho iniziato, ma questo fa parte della crescita. Sono più disteso e sereno nel leggere la gara. La difesa è un reparto importante, che ha bisogno di allenare e perfezionare meccanismi ben precisi. Un attaccante muovendosi può avere manovra libera e la difesa deve muoversi in sincronia e comunicare”, ha concluso Sottil.