Quattro passaporti, un padre Pallone d’oro (oggi capo di stato), una mamma tifosa di Wenger. Timothy, il terzogenito di George, si racconta: “Il mio cognome non è un peso”
Essere un “figlio di”, nel calcio, non è mai facile. Ma lo è ancora di meno se il padre in questione non solo è stato il primo, e finora unico, africano ad aver vinto il Pallone d’oro, ma in più poi è pure diventato il Presidente della Liberia. L’ambizioso quasi ventiduenne Timothy però si sta comunque facendo un nome, al di là di quel Weah che si porta sulle spalle: ieri con la maglia del Psg, oggi con quella del Lille, ma un giorno magari di nuovo con quella del Milan, con cui papà George è diventato una star internazionale negli Anni 90.