Lo svedese poi rimarrà comunque nel Milan. Se invece deciderà di proseguire, avrà un altro anno con ingaggio tagliato: da 7 a 3 milioni
Il primo ad arrivare e l’ultimo, pardon, il penultimo ad andare via: lunedì sera Zlatan Ibrahimovic non ha “chiuso” lo stadio solo perché Bennacer era impegnato all’antidoping e ha fatto più tardi di lui. Lo svedese si è trattenuto nella pancia di San Siro per altri motivi: i quattro punti di sutura all’arcata sopraccigliare sinistra, necessari per ricucire la ferita provocata dallo scontro con Medel nel finale di Milan-Bologna. I punti oggi, la fasciatura alla testa l’altra sera sul campo: l’immagine rende l’idea dell’Ibra di questa ultima fetta di stagione. Un campione che non si risparmia e lotta con tutto sé stesso per condurre il suo Diavolo allo scudetto, undici anni dopo l’ultima volta, quando a festeggiare c’era sempre lui, l’highlander dei fuoriclasse. In modalità da battaglia, Zlatan affronterà anche questi due ultimi due mesi di stagione: tecnicamente sono anche gli ultimi mesi del suo contratto, in scadenza a giugno, ma un futuro ancora in rossonero è sempre lì ad aspettarlo. Quando sarà il momento, Ibra e il club ne parleranno e insieme si deciderà il da farsi.