VENEZIA– In vista del match dell’Olimpico contro la Roma, il centrocampista del Venezia Antonio Junior Vacca, ha parlato del momento della squadra. “Il modulo che stiamo usando ora ci porta verticalizzare di più, questo perché non avendo ampiezza con gli esterni d’attacco, giocare in verticale diviene quasi una necessità. In questa squadra ci sono varie tipologie di regista, e tutti validi, sta all’allenatore scegliere come andare a declinare questo ruolo. La fortuna dei giocatori talvolta è proprio trovare dei tecnici che ne apprezzano le caratteristiche perché funzionali alla loro idea di gioco. Siamo capaci di tutto, sia nel bene che nel male, e lo abbiamo visto in molte occasioni, non ultima la partita di domenica contro il Bologna. Il fatto che Empoli e Salernitana si troveranno a giocare prima di noi è certamente una condizione non ottimale, ma questo non solo per il Venezia, anche per la stessa Roma, così come per la Lazio, perché inevitabilmente i risultati degli altri match potranno andare a condizionare la nostra gara con i giallorossi. Se andiamo a vedere i punti che abbiamo lasciato per strada, questo crea inevitabilmente dei rimpianti. Mi riferisco soprattutto alle gare il cui risultato è sfumato nei minuti di recupero, partite nelle quali abbiamo perso dei punti che avrebbero reso ad oggi la nostra classifica nettamente differente”.
Scossa Soncin
“L’arrivo di Mister Soncin ha fatto scattare qualcosa in noi giocatori, forse anche perché ci siamo sentiti responsabili dell’esonero di Paolo Zanetti. Molti di noi sono arrivati in Serie A grazie a lui, ed il suo esonero ci ha colpito al punto da darci una spinta ulteriore in campo. Domenica scorsa è stata una giornata ricca di emozioni, questa volta positive, e che ci hanno lasciato ancora uno spiraglio di luce. Non possiamo fare altro che continuare a sperare di riuscire a giocarci la salvezza all’ultima giornata. A prescindere dal risultato degli altri, queste ultime due gare che andremo a disputare rimangono pur sempre delle partite di Serie A, una categoria che molti di noi non rivedranno più, o che rivedranno fra molti anni, per cui come ho detto nello spogliatoio prima della partita contro il Bologna, deve essere imprescindibile per noi scendere in campo dando il massimo ed onorare non solo la maglia, ma anche l’opportunità di giocare in questi palcoscenici”.