Si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore sportivo del Verona, Francesco Marroccu, che prenderà il posto di Tony D’amico, trasferitosi all’Atalanta: “Il tempo che mi ha diviso dall’arrivo è legato a un particolare rapporto con il mio precedente presidente, che ringrazio nonostante le difficoltà: una motivazione ‘sentimentale’, perché ha provato a convincermi a proseguire la mia avventura a Brescia”.
SUL FUTURO DI BARAK, SIMEONE E CAPRARI – “Il fatto che leggiate molti notizie sta a significare che abbiamo tanti giocatori bravi. Non sarei venuto qualora mi fosse stata presentata una dismissione, mi è stato chiesto di mantenere l’equilibrio finanziario provando a rimanere nella metà di sinistra della classifica, tenendo presente quanto sia fondamentale l’obiettivo della salvezza. Dovremo volare bassi ed essere concreti”.
CAMBIAMENTI – “I miei predecessori hanno dato un’identità all’Hellas, che è risultati un avversario fastidioso per tutti in campionato. Vogliamo mantenere quell’identità, di un calcio propositivo e aggressivo, chiaramente nel rispetto di chi arriverà. Non tanto nella figura del direttore sportivo, quanto nelle caratteristiche di mister Cioffi. Sarà il suo calcio, non quello di Tudor e Juric”.
GLI INCEDIBILI – “I portieri non si toccano, così come gli esterni di centrocampo. Veloso non si tocca, e anche Hongla o Caprari. Posso andare avanti: Dawidowicz, Ceccherini, abbiamo grandi aspettative su Coppola, Lasagna rimane. La squadra resterà quasi tutta”.
GIOCATORI CON PIÙ OFFERTE – “I giocatori più chiacchierati sono Simeone, Barak, Ilic e Casale: su di loro giornalmente devo dare delle risposte. Per ora solo chiacchiere, bisogna dare il tempo al mercato di accendersi, in Italia le opzioni e le contro-opzioni rendono ricchi o poveri i club”.
SULLO STAFF – “Sono un uomo solo e mi muovo da solo, mi piace valorizzare le persone che trovo. L’Hellas è rappresentato da un gruppo di ragazzi e professionisti scelti con il lanternino per educazione, competenza e professionalità. Mi sembrerebbe inopportuno arrivare subito con un gruppo di professionisti con i quali ho lavorato”.
SU TAMEZE – “Incedibile, ricopre con disinvoltura tanti ruoli, mi ha impressionato”.
SU CIOFFI – “L’Udinese è una delle migliori società in Italia. Il fatto che il Verona abbia convinto Cioffi a lasciarla rispecchia la credibilità che si è costruito in questi anni. Cioffi è un predestinato, ha le stimmate dell’allenatore che arriverà ad alto livello. Parlare di sintonia allenatore-direttore è riduttivo: quando una società funziona nella parte tecnica è perché funziona dalla testa. Il Verona in questi anni è diventata una grande famiglia, allenatore e direttore hanno goduto di questa sintonia. Ho percepito questo venendo un po’ dall’inferno”.
PICCOLI VICINO – “Per esperienza, finché non ci sono le firme è meglio avere cautela. Per gli ottimi rapporti tra il Verona e l’Atalanta posso dire che su Piccoli siamo ai dettagli, il resto sono perlustrazioni sul mercato. Dovessimo iniziare il campionato con questa rosa saremmo una squadra top: ad ogni uscita corrisponderà un’entrata. Su Piccoli ci siamo portati avanti, perché presupponiamo che Simeone possa avere offerte irrinunciabili. Ma anche non dovessero arrivare, potrebbe tranquillamente rimanere”.
SUI GIOVANI – “Avremo un grande occhio per il settore giovanile, su molti dei nostri talenti c’è un interesse particolare. Per come è strutturata questa società avremo grande attenzione in questo senso”.