ROMA – “Abbiamo fatto una grande partita, c’è grande rammarico per non aver vinto“: le parole di Igor Tudor al termine del 2-2 maturato in casa della Roma rendono bene l’idea di quanto la partita del Verona sia stata di valore. Il tecnico gialloblù, intervenendo ai microfoni di Dazn dopo il triplice fischio, ha analizzato un match dominato dai suoi per oltre un’ora: “Anche Mourinho mi ha fatto i complimenti – rivela il croato – detto da lui fa piacere. Abbiamo dominato per tutta la gara tranne negli ultimi 20’, quando loro hanno spinto fino a trovare il pari. È comunque un bel punto per noi, non è facile venire a Roma a fare una gara così: faccio i complimenti al Verona per quello che abbiamo saputo fare. Ci sono poche squadre che fisicamente stanno meglio di noi, ma quando vai in vantaggio le dinamiche della gara cambiano. Non era facile pensare di venire qui a comandare in casa della Roma: lo abbiamo fatto per larghi tratti della gara e dobbiamo essere contenti di questo“. I cambi di Simeone e Caprari sono coincise con il momento di risalita dalla Roma, ma per Tudor non sono state il momento chiave del match: “La partita non è cambiata per le loro sostituzioni: non è detto che se fossero rimasti sarebbe andata diversamente. Volevo più freschezza e compattezza in fase difensiva – spiega il tecnico gialloblù – però purtroppo sono arrivati i loro gol. Mancano ancora tante partite, noi giocheremo sempre per vincere anche se sappiamo che non sempre ci potremo riuscire. Siamo comunque contenti di questo pareggio. Fa piacere aprire la partita con uno schema studiato in allenamento: siamo contenti di aver messo in campo quanto provato in settimana. Tameze? Stagione straordinaria la sua: sta bene e continua a migliorare. È un ragazzo umile che lavora duramente, ha gamba per fare entrambe le fasi e in più sta facendo anche qualche gol. Sono contento per lui perché è un ragazzo d’oro. L’Europa è un argomento da opinionisti – ha concluso Tudor – per noi la cosa importante è il lavoro in allenamento e la prossima partita: avere un obiettivo non ti aiuta a vincere, perché sono i risultati ad essere la conseguenza del lavoro fatto“.
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