VERONA – A due giorni dalla sfida in casa del Sassuolo, Igor Tudor ha tracciato un bilancio del campionato gialloblù dopo il girone di andata: “Sono contento di come stiamo andando in campionato – ha assicurato il tecnico croato in conferenza stampa – contando che il Verona parte sempre per salvarsi. Stiamo facendo bene, anche se contro la Salernitana è successo qualcosa difficile da spiegare: nove volte su dieci quel tipo di prestazione porta alla vittoria, invece siamo usciti dal campo delusi per il risultato. Meglio non parlare degli arbitri: dopo la partita sono stato anche troppo contenuto. Sicuramente c’è sempre da migliorare, è così nella vita e nello sport: c’è una unica direzione da percorrere“. Poi si è entrati in clima partita: “Col Sassuolo sarà una gara difficile – ha sottolineato Tudor – anche se noi giochiamo sempre per vincere, attaccando e difendendo alla nostra maniera. Loro hanno una caratteristica ben precisa: puntano su giocatori giovani. Sarà una bella sfida, tra due modi opposti di intendere calcio. Vediamo cosa succede, ma in ogni caso vogliamo fare un bel girone di ritorno. Siamo molto motivati, vogliamo conquistare la salvezza il prima possibile“.
“Senza i rigori, Simeone sarebbe capocannoniere”
Tra i protagonisti del cambio di marcia operato dal Verona dopo l’insediamento di Tudor c’è sicuramente Giovanni Simeone, che ha dato un grande contributo in termini di gol: “Per me – ha spiegato il tecnico veronese – un capocannoniere va valutato senza rigori. Dal mio punto di vista è stato Simeone il miglior marcatore del girone d’andata. L’aspetto dei rigori spesso è sottovalutato: quanti ne ha tirati Vlahovic? Giovanni ha fatto qualcosa di straordinario. Ora però deve continuare su questa strada, deve provare ad arrivare a venti gol, anche se i numeri non devono essere una fissazione. Quello sarebbe un errore“. La Serie A ha adottato un nuovo protocollo anti Covid e, visto che il Verona è stata una delle società più colpite, Tudor ha detto la sua anche su questo: “Abbiamo avuto il 50% di contagiati – ha ricordato – se queste regole fossero state applicate prima non avremmo giocato nessuna delle ultime due partite, come anche altre due o tre squadre. Bisogna adeguarsi, ed avere anche fortuna, o forse bravura, per non infettarsi“.