Il calcio italiano è pronto a mettere in discussione tutto tranne il profitto, ma così ne va della regolarità del campionato
Si può fare una “campagna” che si considera persa già in partenza? Se la risposta è sì, questo probabilmente è il caso. Già, perché il calcio, almeno apparentemente, è aperto a tutto. A mettere in discussione se stesso, gli arbitri, il Var, i propri dirigenti, i giocatori, gli allenatori, naturalmente i giornalisti, l’apertura ridotta negli stadi, le date delle partite, i recuperi, e così via all’infinito.