Idolo a Verona, amante della bella vita, si ribellava al sistema ed era in eterno conflitto con tutti, a partire dagli arbitri che definiva “pagliacci”
L’uomo che si ribellava al sistema dribblando la banalità è stato un ribelle senza causa, insofferente alle leggi del branco, incapace di accettare l’omologazione, uno spirito libero e puro che – dopo un’esclusione dalla formazione titolare – andava a sedersi in panchina con la pelliccia e il cappello da cowboy, provate a immaginare se qualcuno dei campioni di oggi osasse tanto e fosse pronto ad accettarne le conseguenze.