BRESCIA – Tutto è bene quel che finisce bene. E l’ultimo chiuda la porta. Tocca tornare allo slogan di “SuperGulp”, programma televisivo di fumetti e cartoni animati che sbarcò sulle televisioni italiane negli anni 70. Quando Massimo Cellino era un adolescente e Filippo Inzaghi veniva alla luce. Ieri i due si sono visti, incontrati, parlati a quattrocchi e hanno trovato un punto d’accordo per ripartire insieme dopo che il presidente del Brescia aveva fatto arrivare in città il fedelissimo Diego Lopez al quale voleva affidare la panchina delle rondinelle. A Cellino non è restato che prenderne atto e tornare in scena, come è abituato a fare in certi momenti, dopo aver lasciato per un paio di giorni al direttore sportivo Francesco Marroccu il timone della barca. Il presidente ha chiesto al proprio allenatore di migliorare il rendimento in casa della squadra, di avere un atteggiamento meno prudente, insomma di abbandonare un calcio a tratti speculativo. Ma stavolta è riuscito a non farsi prendere dal suo carattere vulcanico, in una sorta di recita da fratello gemello, giusto per usare un’espressione tanto cara a Carlo Mazzone che giustificava così certi suoi repentini cambi d’umore. Va da sè però che adesso dobbiamo aspettarci sempre un Brescia 4-3-1-2, il modulo che Cellino ritiene (e non da quest’anno) il migliore per le proprie squadre e in base al quale ha fatto il mercato estivo e invernale.
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