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Inzaghi e la Reggina: patto per la Serie A

E pensare che aveva deciso di prendersi un anno sabbatico. Un pensiero quasi buffo, all’indomani del successo della sua Reggina contro il Genoa. Dopo l’esperienza di Brescia, che tanto male gli ha fatto più sul piano umano che professionale, Filippo Inzaghi nei mesi scorsi aveva deciso di staccare un po’ la spina. L’obiettivo, in attesa di una nuova avventura, era quello di veder crescere suo figlio Edoardo, di pochi mesi appena. Ha rifiutato l’offerta di qualche club, fino a quando Felice Saladini, patron della Reggina, non si è presentato in quel di Formentera, dove “Pippo” stava trascorrendo le sue vacanze insieme alla compagna e al figlioletto.

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Inizia l’era di Filippo Inzaghi alla Reggina: la presentazione ufficiale

Le ragioni del sì

L’insistenza del neo proprietario del club calabrese, che lo aveva raggiunto alle Baleari per incontrarlo, è stata come una freccia scoccata dall’arco di Cupido. Inzaghi ha accettato la proposta di Saladini con grande entusiasmo, non solo per la serietà del progetto triennale propostogli dalla società di via delle Industrie, ma anche – e soprattutto – per l’affetto della gente che lui aveva già avuto modo di conoscere da giocatore e per la disponibilità della società. Motivazioni, le ultime due, che probabilmente hanno avuto più peso sulla decisione di dire di sì alla Reggina. «Non mi aspettavo una simile insistenza e un simile affetto nei miei confronti», ha continuato a ripetere Inzaghi, ricordando come il rispetto umano vada al di là di ogni rapporto professionale. Anche Massimo Taibi è rimasto colpito dalla sua professionalità: «Mi chiama a qualsiasi ora, anche di notte, per questioni che riguardano la squadra» ha confessato il direttore sportivo amaranto per sottolineare il legame e la passione nei confronti del suo lavoro del tecnico dei calabresi. Perché di vera e propria passione si tratta. Ma non solo: la voglia di riscatto dopo un’annata infelice è stata per certi versi preponderante. Ha cercato di trasmettere alla squadra queste caratteristiche, insieme alla sua determinazione, alla sua voglia di divertirsi.

La Reggina di Pippo Inzaghi

La Reggina in questo gli somiglia molto. Basta riguardare gli highlights della gara con il Genoa. Un match in cui la squadra ha guardato in faccia l’avversario senza alcun timore reverenziale, combattiva e compatta, che mai si è arresa nonostante le difficoltà che una gara contro una grande del campionato può presentare. È questa la Reggina di Pippo Inzaghi. Ci si rende conto dando un’occhiata alla classifica dopo le prime dodici giornate di campionato: secondo posto in classifica, con sette gare vinte, quattro perse e un pareggio, 22 gol fatti e solo 10 gol subiti. Numeri da sogno. Non male per una squadra che a maggio era sull’orlo di un nuovo fallimento, prima di ripartire, dopo il salvataggio in extremis dell’imprenditore lametino Saladini e la composizione del gruppo e l’inizio della preparazione in netto ritardo rispetto alle altre protagoniste del torneo. Grazie al “Pippo” nazionale e alla Reggina, in riva allo Stretto si ricomincia a sognare quella Serie A che manca ormai da tanti anni. I presupposti ci sono anche se Inzaghi al momento, almeno ufficialmente, non lo dice. Ma anche lui, come i tifosi, comincia ad accarezzare il sogno di vedersi e di vedere la Reggina calcare nuovamente palcoscenici importanti.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-b


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