TORINO – Sono chat compromettenti, quelle interne dell’ex consiglio di amministrazione del Barcellona presieduto da Josep Maria Bartomeu, pubblicate in Spagna da “El Mundo”. I messaggi scambiati rivelano infatti un clima tutt’altro che disteso con i leader dello spogliatoio, che vengono più volte insultati duramente, con Messi e Piqué presi come bersaglio in modo particolare. In queste conversazioni WhatsApp, Román Gómez Ponti, allora capo dei servizi legali del Barça, è il più eloquente di tutti, ma partecipavano pure Bartomeu, Òscar Grau (ex amministratore delegato del club), Pancho Schroder (direttore finanziario), Javier Sobrino (direttore della Strategia e dell’Innovazione) e altri dirigenti come Jordi Moix, Oriol Tomàs e David Bellver.
Le chat con gli insulti a Messi
Il 31 gennaio 2021 in particolare, è il giorno in cui Gómez Pontí se la prese duramente con Messi per la fuga di notizie. E nella chat, tra l’altro, viene rivelato un presunto messaggio dell’argentino al presidente Laporta in cui gli dice durante la pandemia che può toccare lo stipendio di altri giocatori, ma non quello suo e dell’amico Luis Suárez : “Barto, davvero, non puoi essere una persona così buona con questo topo di fogna. La società gli ha dato tutto e lui si è dedicato a segnare una dittatura di acquisti, trasferimenti, rinnovi, sponsor solo per lui, ecc. Non potrò mai farlo, ma alle cifre del suo contratto vanno aggiunti Pinto, il rinnovo di Suárez e quello di Jordi Alba, o la commissione di rinnovo per Fati. E soprattutto l’accumulo di ricatti e maleducazione che il club e noi che lavoriamo abbiamo subito da questo nano pompato di ormoni che deve la vita al Barça… Ah! Ma quando le cose vanno male (pandemia) ti arriva il mitico WhatsApp: «Presidente, abbassi gli stipendi degli altri, ma non tocchi Luis e me». Speriamo che marcisca tra l’indifferenza della gente, che è la cosa peggiore che gli possa capitare“. “Sì”, concorda Grau. Bartomeu invece replica così: “Sono d’accordo su molte cose, ma prima il Barça e questo tipo di articoli danneggiano l’immagine del club“.