TORINO – Una sconfitta per 7-0 non può essere vissuta come un ko qualsiasi, soprattutto se sei il Manchester United. Ecco perché dopo l’incredibile débacle contro il Liverpool (con un risultato che si era visto nella storia del club di Old Trafford solo nel 1931 contro i Wolverhampton Wanderers), la squadra di Ten Hag, fino all’altro ieri esaltata per la vittoria della Carabao Cup, è finita alla gogna mediatica, soprattutto da chi la maglia dei Red Devils l’ha vestita in passato. Come ad esempio Gary Neville, al Manchester United dal 1992 al 2011, che se l’è presa in particolare con un giocatore: “Bruno Fernandes era in piedi nel cerchio di centrocampo con le braccia alzate e diceva ‘perché non esco?’. Onestamente devo dire che alcuni suoi comportamenti nel secondo tempo sono stati una vergogna. Ne ho abbastanza di uno che agita le braccia, non corre. Non è stata una prestazione da capitano da parte sua“.
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Manchester United, festa grande per la vittoria della Carabao Cup
Keane durissimo contro il Manchester United
Anche Roy Keane, leggenda Red Devils che ha indossato quella divisa dal 1992 al 2005, se l’è presa con il portoghese: “Il linguaggio del corpo di Bruno Fernandes oggi è stato imbarazzante. Così come lo è stato il risultato, scioccante. I giocatori saranno sicuramente imbarazzati. Sono scomparsi nel secondo tempo“. Keane ha poi proseguito: “Hai giocatori internazionali, vincitori della Coppa del Mondo… è roba da scolaretti! Puoi perdonare i giocatori che hanno avuto una brutta giornata, ma ne ho visti alcuni uscire nel secondo tempo ridendo e scherzando. Sono sotto 1-0 ad Anfield e stanno ridendo e scherzando con alcuni membri del personale di Anfield. Non mi piace vedere tutte queste stronzate. Sei al lavoro, è una cosa seria, sono cose da adulti. Dimentica questa spazzatura di risate e battute. De Gea? Se sei un portiere della nazionale e concedi sette gol… l’ultimo poi è roba da ragazzini. In generale i veterani del Manchester United sono stati imbarazzanti, non hanno mostrato alcuna leadership. Grazie a Dio non ho mai fatto parte di una squadra che è stata battuta così duramente“.
