Il caso scommesse è esploso e nel mondo del calcio tutti stanno dando la propria opinione. Molti hanno fatto sentire la propria vicinanza ai giocatori, come ad esempio Allegri nei confronti di Fagioli, mentre pochi altri hanno puntato il dito contro i ragazzi e il sistema. L’ultimo a farlo è stato Zeman, allenatore del Pescara. Nella sua carriera si è contraddistinto per il suo carattere diretto e lo ha dimostrato anche in questo caso: “Gli anni di stop dovrebbero essere 3, ma in Italia non si rispettano le regole. Ludopatia? I malati stanno altrove“.
Zeman sul caso scommesse
“È una brutta cosa. Da tanti anni è uscito il divieto per i giocatori di giocare e scommettere”– ha tuonato Zeman, a margine della conferenza stampa di presentazione della gara tra Lucchese e Pescara. Poi l’allenatore ha proseguito, parlando della squalifica di sette mesi di Fagioli e in generale del caso scommesse, che per ora vede coinvolti Zaniolo e Tonali: “È scritto che ci sono minimo tre anni di stop, però in Italia no. Le regole sono regole, ma non si rispettano. Se uno perde tre milioni un problema ci sarà. Si dice che è una malattia, ma non credo siano tutti malati perché i malati veri di solito stanno da un’altra parte” – ha concluso il boemo su questo tema molto delicato.