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Lazio, Sarri e la cura Champions per ritrovare il sorriso

In appena tre settimane si è passati dal “voglio chiudere la carriera a Roma” al “se il problema sono io parlerò con Lotito e andrò via”. Cosa è cambiato per sentire queste due dichiarazioni così contradditorie di Sarri? Curiosamente poco o nulla nonostante il ko di Salerno sia pesante e preoccupante soprattutto per i modi in cui è maturato. Perché entrambe le affermazioni vanno lette più come messaggi che non come volontà concrete. La prima, alla vigilia del Feyenoord, per rassicurare l’ambiente, la seconda, post Salernitana, per provare a scuoterlo

Lotito-Sarri, rapporti raffreddati

Ad oggi la società non ha intenzione di esonerare Sarri, l’allenatore, se non emergeranno fatti nuovi nelle prossime ore, non pensa alle dimissioni. L’accordo comune, nonostante un contratto fino al 2025, rimane quello di valutare a giugno quanto sia solido il matrimonio. Poi ovviamente i risultati come spesso accade potrebbero anticipare riflessioni e confronti sull’effettiva volontà di proseguire insieme. Con un’evidenza però: i rapporti tra Lotito e Sarri si sono raffreddati, e non da ieri. Diversità di vedute e tensioni sul mercato in estate, l’irritazione della società dopo che Sarri bollò i nuovi acquisti come non sue prime scelte, fino al nervosismo delle ultime ore. 6 ko nelle prime 13 di campionato: nessuno poteva aspettarsi una partenza così, la peggiore nella carriera di Sarri. Che non riesce a far uscire la sua squadra dal solito loop: vede poco la porta – appena 2 tiri nello specchio all’Arechi e soli 2 gol nelle ultime 4 -, ha subito l’ennesima rimonta e quando va sotto non si rialza più. Consuetudini pericolose che di certo non portano in Champions.


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Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_champions-league.xml

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