Il centrocampista rossonero non si pone limiti alla vigilia del ritorno degli ottavi di Champions contro il Tottenham: “Arrivare fino in fondo in Champions? Sappiamo che è difficile, ma nulla è impossibile e per noi deve essere normale puntare a questi obiettivi”. Sugli anni al Milan e su Ibra: “Abbiamo fatto un grande percorso, il lavoro paga sempre. Zlatan è unico, ci fa andare oltre i nostri limiti. Essere stato capitano è un onore”. E rivela un aneddoto sul suo arrivo: “Avevo chiesto un numero di maglia…”
Tanta voglia di fare il massimo per arrivare il più lontano possibile in Champions League. È questa la mentalità di Ismael Bennacer, che alla vigilia del ritorno degli ottavi di finale contro il Tottenham non si pone limiti. Nel corso di una lunga intervista concessa al sito della Uefa, il centrocampista del Milan ha parlato così della sfida contro gli Spurs, una sorta di derby per lui che ha giocato con l’Arsenal dal 2015 al 2017, e del cammino europeo dei rossoneri: “Arrivare fino in fondo? Siamo qui per giocarcela – ha spiegato – e, anche se sappiamo che sarà molto difficile, nulla è impossibile. Lo abbiamo visto in questi ultimi anni: non c’è niente di impossibile. Diversi giocatori stanno recuperando dagli infortuni, speriamo di evitarne altri e di raggiungere un livello ancora superiore. Certamente la Champions è qualcosa di grosso, ma non c’è niente di troppo grande in quello che facciamo. Dobbiamo puntare a questi obiettivi, per noi deve essere normale“.
“Percorso straordinario, Ibra ci ha permesso di andare oltre i nostri limiti”
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Bennacer ha poi elogiato il lavoro dei rossoneri in questi anni: “Sono molto orgoglioso – ha aggiunto l’algerino – e sono pronto a dare sempre tutto per il Milan. Vedo il percorso, penso a dove eravamo tre anni fa e dove siamo ora. Questo club deve andare ancora oltre, ma tre anni fa si parlava di tornare in Champions nei tre anni successivi, abbiamo raggiunto l’obiettivo e siamo riusciti anche a vincere lo scudetto. Quando si lavora sodo, i risultati arrivano. Ora dobbiamo fare di più per ottenere il massimo, siamo meticolosi ed è cercando la perfezione che le cose migliorano”. Una battuta anche su Zlatan Ibrahimovic: “Non mi era mai capitato di avere un compagno così in squadra, sono molto felice di avere accanto un leader come lui. Vuole che tutti vadano sempre oltre i loro limiti, non sono ammessi errori da parte di nessuno. Anche questo è un ingrediente del nostro successo in questi anni. Il fatto che tutti abbiamo alzato il livello in parte deriva da lui e dall’allenatore. Io e Zlatan andiamo molto d’accordo, mi dà molti consigli ed è davvero una brava persona. Sono orgoglioso di condividere lo spogliatoio con lui”.
“Ho chiesto il numero 6, mi hanno detto di no e mi sono innamorato del Milan”
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Infine il centrocampista ha raccontato un aneddoto relativo al suo arrivo in rossonero: “Quando ho firmato per il Milan ho chiesto di indossare la maglia numero 6 (quella appartenuta a Franco Baresi, ndr), ma mi è stato detto che non era possibile in quanto era stata ritirato. Mi sono scusato, dicendo che non ne avevo idea, ma a quel punto mi sono sentito davvero in uno dei più grandi club del mondo, con una storia straordinaria. Per me significa molto, è per questo che mi sono innamorato di questo club ed è anche per questo che ho deciso di prolungare il mio contratto e continuare il mio viaggio con il Milan, un club unico”. Del quale Bennacer è anche stato capitano: “Un grande onore – ha concluso -, una delle gratificazioni del lavoro svolto e una responabilità. Per me siginfica molto, quando indossi la fascia devi essere un esempio in campo e fuori ed è quello che ho sempre cercato di fare“.
Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_champions-league.xml