Intervistato dal sito dell’Uefa, l’ex capitano della Roma ha parlato della finale in programma contro il Siviglia: “Sono molto esperti, ne hanno vinte tutte finora ma prima o poi ne perderanno una”. Su Bove: “Non è un caso che ci siano così tanti romani a diventare importanti per la Roma”. E sul suo rapporto con la Roma: “Giocare per un club per tutta la carriera può essere difficile”
ROMA IN FINALE: LO SPECIALE
Francesco Totti non ha mai vinto trofei europei con la Roma, ma dopo la Conference dello scorso anno spera di vivere da tifoso anche la vittoria in Europa League: “È una sensazione incredibile raggiungere due finali consecutive per la prima volta dopo tanti anni. Speriamo che le cose vadano per il verso giusto. Sarà una partita dura e combattuta, e tutto può succedere”, ha detto l’ex numero 10 al sito della Uefa.
“Mourinho è abituato a vincere”
Sull’avversario della finale: “Credo che il Siviglia abbia più esperienza in queste finali. Se non sbaglio hanno giocato sei finali e le hanno vinte tutte. Quindi, prima o poi, con un po’ di fortuna, ne perderanno una. E con Mourinho in panchina abbiamo questa fantastica opportunità, è un allenatore che ha tantissima esperienza in questo tipo di partite e quindi affronterà la sfida nel miglior modo possibile per vincere”. Non è la prima volta che Totti manifesta il suo apprezzamento per José Mourinho: “Con un allenatore così, che ha una forte personalità come lui, tutto è più facile. Questi allenatori sono abituati a vincere, quindi possono trasmettere questa mentalità vincente alla squadra e penso che sia quello che sta facendo. Ci parlo abbastanza spesso. Ho giocato contro squadre allenate da lui, ma mi sarebbe piaciuto averlo come allenatore. Purtroppo ha avuto altre opportunità e ha scelto altri club”.
“Bove è un ragazzo fantastico”
Dopo il suo ritiro e quello di De Rossi, la presenza di romani-romanisti in squadra non è venuta meno grazie anche all’ultima scoperta di Mourinho, Edoardo Bove: “È un ragazzo fantastico con una famiglia che lo supporta molto. È duttile e sa adattarsi in campo. Cerca di fare il meglio per la squadra e sa come comportarsi. Sta dimostrando le sue capacità e la squadra ha bisogno di lui. L’allenatore l’ha capito e lo ha scelto per giocare nelle partite più difficili. Ha segnato contro il Leverkusen in semifinale regalando la qualificazione in finale alla Roma. Se è un caso che io, Daniele De Rossi e ora Lorenzo Pellegrini siamo passati dalle giovanili della Roma sino a diventarne capitani? È ciò che ci differenzia dalle altre squadre. Ogni dieci o vent’anni un giocatore nato a Roma diventa capitano del club. Questo è un fatto importante, anche per i tifosi. Loro danno molta importanza al fatto che qualcuno di Roma guidi la squadra anche in Europa”.
“Sono felice di quanto ho fatto”
Sulla sua intera carriera in giallorosso: “Giocare per un solo club per tutta la carriera può essere difficile oggi. Tuttavia, ognuno può fare ciò che vuole e ciò che ritiene più conveniente per sé. Per i tifosi, la Roma è tutto. Ti danno tanto amore e ti spingono tanto. C’è un rapporto stretto tra i tifosi e la squadra. È una cosa che si impara e si porta con sé quando si entra a far parte di questo club. L’unica cosa che non sono mai riuscito a vincere con la Roma è stato un trofeo europeo. All’epoca c’erano squadre più forti e più attrezzate e per noi era difficile restare al loro livello. Detto questo, sono comunque felice della mia carriera e di quello che ho fatto. Ma soprattutto tutto quello che ho fatto, l’ho fatto con la squadra di cui sono sempre stato innamorato e che amo ancora oggi. Questa è la mia vittoria più grande”.
Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_europa-league.xml