Il regolamento permette già di essere severi per evitare le perdite di tempo. Ma non sempre ci si riesce
Con le nuove direttive arbitrali le perdite di tempo, salvo imprevisti, non dovrebbero più essere un problema. Il designatore Gianluca Rocchi ha fatto capire che il campionato si adeguerà alle richieste Fifa di prolungare i recuperi per avvicinarsi il più possibile all’ora di gioco effettivo. L’intento è lodevole, ma naturalmente lo strumento del recupero “monstre” andrà maneggiato con cura. Quindici o più minuti supplementari tra primo e secondo tempo dovrebbero essere l’eccezione, non la regola di un calcio che, da quando è nato, non contempla il tempo effettivo ed è bello proprio per questo. Inoltre qui non si tratta di un torneo di un mese come il Mondiale, ma di una stagione estenuante nella quale i minuti in più, alla lunga, potrebbero incidere sulla condizione fisica o, peggio, sugli infortuni.