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Beccalossi: “Io, Platini, le sigarette e Milano di notte. E se avessi avuto il cellulare…”

L’ex stella dell’Inter e capo delegazione dell’Under 19: “I ragazzi non sono viziati, vanno ascoltati. Gli azzurrini mi hanno insegnato il loro linguaggio. Uno mi ha chiesto se poteva fumare e io…”

Becca, da dove partiamo? “Dalle sigarette. Arrivai a Milano a 22 anni da Brescia, andai subito in piazza Duomo, accesi la Marlboro rossa, chiusi gli occhi e me la gustai. Era cambiato tutto”. Evaristo Beccalossi ci porta a fare un giro in un calcio che non c’è più e che, però, ha fatto amare ai ragazzi dell’Under 19 che hanno vinto l’Europeo. Lui era il capo delegazione, ma soprattutto il confidente, l’amico che non t’aspetti, il consigliere che non vuole dare consigli ma solo aprirti gli occhi e farti vedere le cose da un altro punto di vista. Il suo. 


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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