Stella del calcio, dirigente, imprenditore, collezionista d’arte, mai si sarebbe aspettato una visita dei Carabinieri. Nella sua collezione ci sono sei falsi, ma non solo…
Questa è una storia di ombre, verità simulate e falsità rivelate, per la sorpresa di molti, ma non di tutti. È una storia che comincia negli Anni 20 del Novecento e finisce quasi un secolo dopo. All’inizio della storia c’è un pittore famosissimo, si chiama Marc Chagall, anzi no, così lo conosciamo noi, ma il suo vero nome in ebraico è Moishe Segal e in russo Mark Zacharovič Šagal. Per inquadrare questo artista che contiene moltitudini – è un russo naturalizzato francese di origine ebraica – basti dire che il suo quadro più celebre è “La passeggiata”. L’avrete sicuramente visto riprodotto da qualche parte: c’è un uomo vestito con un abito nero – è Chagall stesso – che tiene per mano una donna – la moglie Bella Rosenfeld – che volteggia felice nell’aria, eterea e leggera. A guardare quel quadro si avverte una felicità semplice, che profuma di campo fiorito. Eppure Chagall lo dipinge durante la Prima Guerra Mondiale, in un mondo devastato dal dolore: è la conferma che tra i tanti doni, gli artisti hanno quello di alimentare la speranza.