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Cairo, Schuurs mica lo vendi subito?

Come se i due deprimenti (seppur per ragioni diverse) pareggi contro Verona e Salernitana non fossero già abbastanza duri da digerire e ardui da giustificare, puntuale come la morte piomba sul Toro una notizia perfettamente in linea con questi quasi 18 anni di gestione Cairo. Anzi, non proprio in linea; leggermente disassata. Fin qui, prima di vendere i giocatori forti valorizzati dall’allenatore di turno, da Ventura a Juric, li si è sempre tenuti almeno un paio d’anni, almeno per far lievitare come si deve il prezzo e poi raccontare la storiella, tra il poetico e il patetico, del non poter “tarpare le ali” a talenti meritevoli di piazze più ambiziose.

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Adesso, rischiamo di passare al lascia e raddoppia, ma nel senso di dimezza. Un anno di belle prestazioni, anzi qualche mese, e via. Siccome non amiamo i processi alle intenzioni, e ci piace stare ai fatti, confidiamo che le manovre (legittime, anche logiche) dell’Inter (e non solo) per assicurarsi Schuurs quale erede di Skriniar non trovino nel Torino Fc terreno fertile per l’immediata cessione, e nemmeno per una trattativa/apertura di sicuro controproducente per la focalizzazione del giocatore e dei suoi compagni sul “progetto” granata. Per tacere del pessimo segnale che sarebbe nell’ottica di convincere Juric, già disorientato, a rinnovare il contratto. L’esperienza ci insegna che quando escono certe voci, specie correlate ad altre (il contestuale interesse per Hien, veronese omologo dell’olandese; se c’è un ruolo dove adesso Juric non è in sofferenza, è quello di difensore centrale), gatta ci covi: vedi Bremer l’anno scorso. Ma no, dai. Noi non vogliamo credere che il Toro davvero sia diventato una succursale delle big, che scopra e cresca i giovani bravi per farci subito delle plusvalenze al primo rialzo di prezzo invece che per costruire finalmente un progetto di Toro.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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