Nelle ultime quattro partite il tecnico ha variato una media di sette calciatori per match, vincendoli poi tutti. Ne hanno beneficiato morale, condizione atletica ed energie mentali
E pensare che per lunghi tratti Simone Inzaghi è stato avvolto dalla nebbia del conservatorismo tattico, dalla nomea di allenatore che cambia raramente i giocatori, figuriamoci il modulo. Il vantaggio a breve termine, in casi simili, è l’amalgama a presa rapida dei prescelti, con la pecca del successivo logoramento fisico dei titolari e dello “svilimento” morale dei panchinari. Si provi a dirlo ora al tecnico dell’Inter, che non cambia mai…