TORINO – Finalmente è spuntata fuori la carta Ronaldo. E così abbiamo scoperto che è sostanzialmente uguale alle altre scritture che la Juventus aveva siglato con gli altri calciatori. Solo che la “Carta Rugani” (ci perdoni Daniele) fa meno notizia della “Carta Ronaldo”, quindi ottiene più spazio sui siti, sui giornali, nelle chiacchiere non sempre competenti dei social network. Insomma, non c’è molto mistero intorno al documento che è scivolato dal faldone dell’inchiesta Prisma atterrando nella redazione del Corriere della Sera. Ci sono le cifre, ovviamente alte trattandosi di un calciatore che percepiva 60 milioni di euro lordi a stagione (e per saperlo non c’era bisogno di un’inchiesta della magistratura), che Ronaldo avrebbe preso come risarcimento di tre delle quattro mensilità a cui la rosa della Juventus aveva rinunciato nell’aprile del 2020 in piena emergenza Covid. La carta non è firmata da Ronaldo e viene specificato che quando quegli accordi saranno formalizzati (ovvero all’avvenire di varie ipotesi, la principale delle quali è la ripresa dei campionati e delle coppe), tutto verrà depositato in Lega, come da regolamento.
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Carta Ronaldo: ecco cos'è e perché se fosse stata la carta Rugani non avrebbe fatto notizia
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