in

Come giocherebbe oggi Borgonovo

Stefano ci lasciava nel 2013: un centravanti avanti coi tempi, forte di testa ma con piedi da trequartista, veloce, tecnico. In questa Italia sarebbe titolare fisso

Sono dieci anni che Stefano Borgonovo ci ha lasciato dopo una lunga e terribile malattia: la Sla. Nella memoria della gente restano le immagini della sua forza di volontà mostrata nella lotta contro il dolore, quelle dolci carezze che i suoi compagni gli hanno regalato fino agli ultimi giorni, quell’attaccamento alla vita che gli ha fatto superare istanti di autentico smarrimento e, infine, quella dignità nell’affrontare il destino che è il suo testamento più significativo. Ma adesso, a un decennio dalla scomparsa, e soprattutto a beneficio dei più giovani che non la hanno mai visto giocare se non in qualche clip scaricata in rete, è giusto ricordare chi è stato il Borgonovo calciatore, che tipo di giocatore era. Centravanti dallo stile armonioso, abile in area di rigore, negli spazi stretti, dribbling secco e fulminante, e capace anche di dialogare con i compagni, di tenere unita la manovra di tutta la squadra. Si direbbe un centravanti moderno, data la descrizione, un attaccante che sapeva fare sia la prima sia la seconda punta e che, all’occorrenza, se glielo avessero chiesto, avrebbe potuto ricoprire pure la posizione di trequartista viste le notevoli qualità tecniche.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


Tagcloud:

Cori in pista contro la Juve, la Federazione di Atletica si scusa

Pulisic-Milan, Weah-Juve e Hien-Atalanta: le ultime di mercato