L’ipotesi di versare 80 milioni nelle casse bianconere – la cifra corrispondente agli introiti Champions negati dalla penalizzazione – restituirebbe competitività al club, e non solleverebbe la struttura societaria dal dovere di effettuare una serie di operazioni in uscita
La linea sottile tra il dover cedere e il poter valutare la possibilità di cedere, in questo momento storico della Juventus, divide scenari ampiamente lontani tra loro. A indicare la direzione sarà la proprietà, che in queste settimane sta valutando con attenzione la situazione e i possibili interventi da apportare alla struttura per riportarla a un buon livello di competitività. Il punto di non ritorno al passato riguarda la volontà di alleggerire i costi cedendo quei calciatori che non rientrano nei piani futuri, o perché hanno un ingaggio esagerato per quello che possono garantire al nuovo progetto o perché difficilmente si sposano per caratteristiche alla squadra che sta nascendo con una visione pluriennale. Per tutto il resto si valuta l’opportunità per il club, tralasciando i personalismi.