L’amichevole al Mazza finisce 4-2 ma i nerazzurri si sono trovati due volte in svantaggio contro il club albanese. Il Toro firma una doppietta, nel finale segna anche Stabile
13 agosto
– FERRARA
Con un occhio a Bologna, da dove si avvicina la grande sagoma di Marko Arnautovic, e uno ancora a Milano, dove si consuma lo psicodramma Samardzic, l’Inter ha fatto le prove generali per la partita di sabato con il Monza, debutto in campionato carico di incognite A Ferrara in amichevole contro i volenterosi ed entusiasti albanesi dell’Egnatia Inzaghi ha schierato la squadra che giocherà al debutto (da Sommer alla Thu-La, passando per una difesa in cui manca Acerbi sostituito da De Vrij e al centrocampo con Barella e Mkhitaryan mezzali) ma, pur vincendo 4-2 con doppia rimonta, ha mostrato qualche difettuccio, pure piuttosto grave. Non solo l’addormentamento difensivo inziale già visto a Salisburgo che stavolta, con un erroraccio di Bastoni, ha portato al gol di Dwamena dell’1-0, ma pure una quantità inenarrabile di palle gol sprecate, occasioni di ogni ordine e grado soprattutto nel primo tempo terminato sotto nel punteggio. Si è confermata soprattutto una certa “leggerezza” sotto porta di Thuram, vista durante tutto il precampionato: stavolta il francese ha divorato un gol da solo a centro area e tanti in quel momento hanno pensato all’arte di Dzeko. Ma pure i suoi compagni, dai centrocampisti agli esterni, hanno fatto a gara a esaltare il portiere dell’Egnatia Sherri.
LA RIPRESA
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Nel secondo tempo, finalmente, i nerazzurri hanno bucato il muro e l’hanno messa dentro sull’asse B-B, Bastoni-Barella, solita certezza anche in queste nebulose: superbo lo stop e il tiro di Nicolò su lungo lancio del compagno azzurro. Il problema è che la verve dei primi 45’ a quel punto si è spenta un po’ troppo, consentendo agli albanesi di tornare in vantaggio su rigore realizzato con scavetto dalla punta Medeiros, proprio in faccia a Sommer che dei penalty è specialista riconosciuto. Ci sono stati pure minuti in cui l’Egnatia, spinto dall’entusiasmo di chi sente di potersi mettere in mostra contro i vicecampioni d’Europa, avrebbe pure potuto segnare ancora, vista la confusione mista a stanchezza dei nerazzurri, poi Lautaro ha deciso di evitare la brutta figura a tutta la compagnia di cui è capitano. È rimasto in campo nonostante il rimescolamento di Inzaghi (dentro Bisseck, Frattesi, Cuadrado, Correa, Lazaro, Asllani, Sensi, Audero in un colpo solo), trovando prima il 2-2 su incursione di Lazaro, poi procurandosi e trasformando un rigore. Il quarto centro interista, dopo bella giocata estiva del Tucu, lo ha invece segnato il baby Stabile. Alla fine, avvicinandosi verso il Monza, Inzaghi porta con sé la capacità di creare occasioni e il piede caldo del Toro Martinez, ma chi gli sta accanto ha bisogno ancora di tempo per essere addestrato al gol.