In attesa che il centravanti svedese si rifaccia vivo col Norrköping, il club rossonero lo attende a novembre di ritorno dal prestito. Storia di un giovane (molto) promettente che va rimesso sulla strada giusta
Il Milan aveva intravisto in lui qualcosa, oltre il solito paragone con Ibra dettato dal ruolo e dalle origini svedesi. Emil Roback era arrivato a Milano a ferragosto di tre anni fa, accompagnato in Italia dai genitori nei giorni più caldi dell’estate. Con un bagaglio pieno di sogni e prospettive. Fin qui, il campo ha detto altro: dopo il buon inizio in Primavera e l’esordio con Pioli, è finito in prestito prima al Nordsjaelland e poi al Norrköping. Ora, in patria, è diventato un caso: è letteralmente sparito e il suo club non ha notizie di lui da un paio di settimane.