TORINO – Il rinnovo fino al 2026 fa più felice Gineitis che non il Toro: arriverà magari il giorno – e le qualità del ragazzo ne alimentano le speranze a riguardo – nel quale il lituano si sarà ritagliato uno spazio tanto importante da rendere speciale la sua decisione di prolungare con il club granata. La notizia è comunque bella, nella speranza che l’ufficialità del suo rinnovo possa essere seguita da tante altre. Almeno da quelle sufficienti a far sì che sia Juric a scegliere di continuare il suo percorso nel Torino. Non è un percorso netto, ma resta la strada giusta, quella tracciata dal croato.
Karamoh: la strada è libera
Ebbene il riepilogo dei giocatori in bilico, per ragioni contrattuali, è presto fatto. Radonjic è riscattato (amen), Ilic lo sarà in virtù di un obbligo di riscatto fissato con il Verona (comprese le commissioni il serbo costerà 17 milioni). Karamoh potrà essere confermato fino al 2025, se questa sarà la volontà di Vagnati e Cairo (il club ha facoltà di prolungare automaticamente di due stagioni il contratto dell’attaccante). Come potrà farlo, fino al 2024, guardando a Gemello. Tutto da definire, invece, in relazione a Djidji, Aina e Adopo. La perdita più difficile da digerire sarebbe quella del centrocampista, pagato 150 mila euro dopo una trattativa portata avanti dall’ex dirigente granata Bava. Dietro l’angolo è la scadenza di diversi altri calciatori: Singo, Vojvoda, Rodriguez, Linetty e Milinkovic-Savic hanno il contratto fino al ’24. Da riscattare sarebbero invece Lazaro, Miranchuk e Vlasic, poi magari Gravillon e Vieira.