Il capitano della Juve avrà una rubrica fissa su una rivista brasiliana: ma prima di lui ci sono stati tanti casi di calciatori che hanno fatto del racconto e delle parole un secondo mestiere
Sui calciatori che si misurano con la scrittura della loro autobiografia circola questa battuta non meritata: hanno scritto più libri di quanti ne leggono. Facile ironia, per una categoria che certamente non annovera premi Pulitzer ma che tutto sommato annovera qualche prezioso esempio di calciatore-scrittore. La recente nuova avventura del brasiliano Danilo – il capitano della Juventus avrà una rubrica fissa sulla rivista del suo paese, “Vida Simples”, e racconterà ogni mese curiosità e retroscena legati al suo lavoro – rispolvera una tradizione che possiamo tranquillamente definire antica, perché affonda le sue radici in tempi insospettabili e lontani. Basti qui dire che il c.t. più vincente della nostra storia, Vittorio Pozzo, era un uomo di grande cultura, cosmopolita, un perfetto esemplare di cittadino d’Europa che nel Novecento trovò il suo habitat naturale per contribuire alla crescita del football.