Tra polemiche e scontri, alla fine si sta rivelando il più solido e tenace proprietario di club
Nanni Moretti ne “Il caimano” fa dire al personaggio di Silvio Orlando che “Aurelio De Laurentiis da quando ha il Napoli non pensa più al cinema”, dimenticando che il calcio è cinema naturale. De Laurentiis ci pensa, ma diversamente. Per questo lo scudetto del Napoli può essere un Oscar, anche se lui direbbe: “Preferisco la finale di Champions League”, potendo scegliere, degradando lo scudetto a David di Donatello. La sua è una intelligenza volatile, gli piace guardare le cose dall’alto spostandosi – in questi anni ha passato il tempo tra cinema e calcio e tra Napoli e Los Angeles riuscendo a non essere mai un presidente americano –; uomo di leggerezza, l’incazzatura lascia lo spazio poi all’ironia, un Tognazzi, afflitto da politeismo febbrile: si innamora di tutto anche se poi idolatra solo sé stesso e la sua famiglia; flirta col mito ma poi lo diserta.