Sono i conti a imporre alla Juventus cessioni e una forte cura dimagrante del monte stipendi, per intervenire su un costo del lavoro da circa 400 milioni che la Signora non si può più permettere. E’ così alla luce della proiezione di 120 milioni di perdite a cui andranno aggiunte le pesanti conseguenze della mancata partecipazione alla Champions League, che vale più di 80 milioni. Una spending review obbligata, ma che ha già iniziato a portare frutto con la mancata conferma di chi era in scadenza di contratto o a fine prestito.
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Dieta Juve: già risparmiati 40 milioni (lordi) di ingaggi. Ma non basta
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