Sfumato il progetto di abbattere il Meazza (c’è il vincolo della Soprintendenza) e di costruire insieme una nuova casa, i rossoneri hanno intrapreso la strada che porta San Donato
Avevano iniziato insieme, da cugini affettuosi che ritenevano opportuno condividere un progetto affascinante e allo stesso tempo dispendioso. Un progetto che prevedeva di edificare insieme un nuovo stadio di proprietà, a pochi passi dal Meazza. Una strada obbligata per aumentare i ricavi ed essere competitivi ai massimi livelli in Europa. Poi la strada da complicata si è fatta tortuosa. Curve e ostacoli ad ogni accenno di passi in avanti. Fin quando il Milan si è sganciato, decidendo di proseguire il cammino da solo. Cambia il contesto, ma non cambiano le esigenze: Inter e Diavolo hanno una necessità vitale di poter contare su un impianto proprio. E così sarà, anche perché nel frattempo la Soprintendenza ha certificato che San Siro non si può abbattere. Vediamo a che punto siamo.