Finalmente una EuroJuve, finalmente tre volte Di Maria che una tripletta non segnava dal cinque anni, al tempo del Psg. Non è un caso: la splendida prestazione del campione del mondo è alla base della vittoria di Nantes che vale l’ingresso negli ottavi di finale dell’Europa League. Soprattutto, rilancia i bianconeri in campo internazionale dopo la bruciante eliminazione dalla Champions League. Nella bolgia della Beaujoire, l’ineffabile Kombouaré ha dovuto rimandare l’appuntamento con la storia dei Canarini i quali, a dire del tecnico, puntavano a scrivere una pagina memorabile nell’anno ottantesimo dalla loro fondazione. Micidiale, nel primo tempo, l’uno due firmato in un quarto d’ora dall’Angelo Custode di Allegri e solo Max sa quanto Di Maria gli sia mancato nella prima parte della stagione e anche all’inizio della seconda, fra infortuni, presenze-assenze, espulsioni e prove raramente all’altezza della sua fama.
Meglio tardi che mai. Evidentemente, l’effetto Qatar ha fatto un gran bene al trentacinquenne Fideo. L’importante è che nella serata più importante vissuta dai bianconeri in un tempo così tormentoso, questi abbiano risposto come chiedevano loro l’allenatore e i tifosi. A cominciare dalla difesa, ancora inviolata: fra campionato e coppe, siamo alla quarta, inviolata e consecutiva partita (Salernitana, Fiorentina, Spezia e Nantes). Inoltre, per la prima volta nella sua intera stagione europea la Juve non ha preso gol, dopo averne incassati 4 dal Psg, 6 dal Benfica e 3 dal Maccabi Haifa nel peggior girone di Champions della sua intera storia. Di Maria ha catalizzato la manovra juventina, assurgendo a punto di riferimento di ogni iniziativa. La Juve è stata facilitata anche dalla superiorità numerica scattata dopo l’espulsione di Pallois, stregato dalla magia Di Maria che già aveva stupefatto Allegri con quel favoloso gol firmato per sbloccare il risultato. Poi è arrivato anche il tris, scaturito dalla tenacia con la quale l’argentino è andato a colpire di testa il pallone carambolante davanti a Lafont e convalidato dalla tecnologia. Il Nantes ha fatto tre tiri in porta, scaldando le mani a Szczesny e si è capito perché sia tredicesimo in Ligue 1 a 29 punti dalla capolista Psg. Invece, la trasferta francese è da incorniciare per la Juve che, prima della felice soirée alla Beaujoire, aveva vinto soltanto una delle nove gare disputate in Europa, assommando 6 sconfitte e 2 pareggi. Era una partita da dentro o fuori: la Juve non l’ha sbagliata. Bene così.