Prima Nicolò Barella, per questioni anagrafiche, e poi Sandro Tonali, ma con un curioso nome in comune: Massimo Cellino. Quando l’imprenditore lascia il Cagliari nel 2014, il centrocampista classe ’97 non ha ancora esordito – lo farà la stagione successiva con Gianluca Festa -, ma è già il talento di spicco del vivaio sardo, quello su cui si puntano gli occhi quando gioca la Primavera. È però già stato convocato da Ivo Pulga alla penultima giornata di campionato, ma il patron lo vedrà sbocciare a distanza: 112 presenze, 7 gol e 6 assist e soprattutto quella fascia da capitano nell’ultima stagione 2018-2019 a un’età in cui di solito si lotta per un posto da subentrato nel secondo tempo. Tonali, invece, viene coccolato da Cellino a Brescia, quando il classe 2000 è un vero gioiello, paragonato ad Andrea Pirlo più per la capigliatura che per le caratteristiche di campo: esordio in Serie B a 17 anni e 3 mesi con Roberto Boscaglia, in tutto 89 presenze , 6 gol e 16 assist in tre stagioni da professionista.
in Serie A
Giovani, forti, futuri capitani: il duello tra i leader del centrocampo Barella e Tonali
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