Il tecnico dieci anni fa spinse il club verso una dimensione internazionale. Con lui sono arrivati Reina, Callejon, Higuain, Mertens e Zapata
Per Rafa Benitez vale sempre un discorso a parte. Non ci si può fermare ai due trofei conquistati in altrettante stagioni alla guida del Napoli, così come non ci si può ridurre all’analisi delle contraddizioni della squadra, capace nel secondo anno di segnare 104 gol ma di subirne 73. L’impronta che lascia va ben al di là del campo. È il fautore di una transizione ideologica verso una dimensione internazionale che la società, sotto la gestione di Aurelio De Laurentiis, non aveva mai avuto prima.