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Gli insulti a Taylor costano caro a Mou: 4 turni di squalifica! Tifosi: vietata una trasferta

Il portoghese sanzionato per offese a uno degli ufficiali di gara. Dopo la finale di Europa League il club giallorosso multato per un totale di 55.000 euro e costretto a ripagare alla federazione ungherese i danni provocati dai propri tifosi

Tanto tuonò che piovve. Anzi, è arrivata una vera e propria tempesta. Come si ipotizzava, la Uefa ha avuto la mano durissima con José Mourinho, comminandogli 4 giornate di squalifica dopo le parole ingiuriose e gli insulti rivolti all’arbitro Taylor al termine della finale di Europa League contro il Siviglia. Non basta. La Roma avrà una multa da 50 mila euro per il comportamento dei propri tifosi durante il match (fumogeni e bomboni) e una da 5 mila euro per una condotta impropria da parte della squadra. Inoltre, entro trenta giorni il club giallorosso dovrà contattare la federazione ungherese per il risarcimento dei danni all’impianto causati dai propri sostenitori. 

Una sentenza choc che la Roma appellerà, anche se le parole dell’allenatore portoghese, alla fine del match, furono senz’altro molto forti. “L’arbitro sembrava spagnolo”, “Speriamo che il prossimo anno vada a fare le sue cagate in Champions League” (così non lo avrebbe incontrato, visto la squadra di Mou giocherà in Europa League, ndr). Il finale, poi, è stato clamoroso, visto che Mourinho ha di nuovo accusato l’arbitro Taylor nel garage dello stadio, gridandogli più volte: “You are a fucking disgrace”, “Non hai una puta vergogna nella puta faccia”, “fuck off”. Insomma, un vero e proprio terremoto, che sarebbe già bastato di per sé a mettere il club giallorosso sotto i riflettori, in modo poco commendevole. Il giorno dopo, però, a livello d’immagine la situazione è peggiorata, perché diversi facinorosi tra i tifosi della Roma, incontrando Taylor e la sua famiglia all’aeroporto di Budapest, hanno offeso e lanciato acqua (uno anche una sedia) verso il direttore di gara, tanto che uno è stato anche fermato dalla polizia. Le immagini rilanciate dal web sono state devastanti, e molti hanno pensato che le gravi accuse di Mourinho abbiano contribuito ad accendere gli animi. La Roma stessa comunque, il giorno successivo alla finale, in un comunicato aveva rimarcato gli errori del direttore di gara inglese. Ma che la Uefa abbia varato una linea dura lo si capisce anche dalla seconda parte della sentenza, riguardante la semifinale di andata contro il Bayer Leverkusen. Al club sono stati comminati altri 30 mila euro di multa e la parziale chiusura della tribuna nord e ovest, per complessivi 6000 posti, per la prossima partita interna di Coppa: tutto questo per lanci di oggetti. Inoltre è arrivata una ulteriore multa da 32.500 euro per accensione di fumogeni, più 18 mila euro per ostruzione delle vie d’accesso. E poco consola che per la gara di ritorno, anche il Bayer sia stato condannato a 30 mila euro di multa e la chiusura di un settore da 5.000 posti per lancio di oggetti, 18 mila euro per il blocco delle vie d’accesso e 13 mila euro per l’ingresso in campo dei tifosi a fine match. La vera caporetto, però, è della Roma, che perderà il suo allenatore per la maggior parte dei suoi match della prima fase a gironi. D’altronde il presidente Ceferin due giorni fa era stato chiaro: “Si è andati troppo oltre. Bisogna punire il bullismo contro gli arbitri”. E se si pensa che la panchina giallorossa, dall’avvento dell’era Mou, ha avuto 22 cartellini rossi fra campionato e coppa, l’impressione è che la misura dei vertici (per il momento Uefa) sia colma. In attesa, ovviamente, dell’appello.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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