Il nigeriano, alla prima rete in rossonero, ha giocato bene nell’amichevole con il Novara. E a destra si preannuncia una super concorrenza con Pulisic
Gli assist di Pulisic al sabato. Il gol e i guizzi di Chukwueze il giorno dopo. Non che ci fosse bisogno dell’ultimo fine settimana precampionato per dirlo, ma pare proprio che il Milan abbia finalmente risolto il problema della fascia destra. Nel nuovo 4-3-3, avere due elementi come Christian e Samuel sulle stesse zolle è un lusso. Ma non solo: immaginando invece il 4-2-3-1, i due potrebbero anche giocare insieme. Pulisic al centro e Chukwueze a destra. Una spremuta di qualità (che alle loro spalle ovviamente richiede equilibri particolarmente delicati).
miglioramenti
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In attesa di assistere a quello che si preannuncia un super ballottaggio, Pioli si gode Samu nella versione che si avvicina molto al suo potenziale. Dopo i rodaggi con Monza e Trento, col Novara è arrivata la prima partita vera in termini di impiego: 87 minuti che gli hanno dato un utilissimo rabbocco di carburante in vista di Bologna. Com’è andata? Prima mezzora: devastante. Seconda mezzora: si tira il fiato. Ultima mezzora: beh, al minuto numero 75 Samu aveva ancora la gamba per puntare e saltare – secco – l’uomo. Oltre a coprire la fascia in fase di non possesso. Considerando che Pioli fino a qualche giorno fa raccontava come nelle gambe avesse a malapena un tempo, i miglioramenti sono concreti. Riavvolgendo la partita del nigeriano con il Novara, la prima cosa che spicca è concettuale: la squadra cerca lui a destra come fa con Leao a sinistra. L’avvertenza è che questa non può diventare l’unica opzione offensiva, ma a giudicare da quanto viene chiesto alle mezzali e ai terzini il problema non dovrebbe porsi.
ricerca dello spazio
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Chukwueze tra l’altro dà l’impressione (netta) di divertirsi in ciò che fa. La sfida con l’avversario è praticamente costante, lo scatto sul breve difficilmente leggibile. La tecnica, beh, quella la consideriamo scontata. Il dribbling – specialità della casa – è secco, mai fine a se stesso ma destinato alla ricerca dello spazio. Samu ha giocato ovviamente per lo più a destra, però il primo gol rossonero è arrivato centralmente, sfruttando un erroraccio in uscita del Novara. Quando si è presentato davanti al portiere, sapeva già cosa fare alcuni secondi prima: dribbling elegante e porta quasi spalancata. Quasi perché si è preso il lusso – magari evitabile in partite ufficiali – di portarsi la palla praticamente sulla linea di porta con un difensore che ha tentato un salvataggio disperato. Il gol, comunque, ma non solo. Samu è andato al tiro un paio di volte liberandosi della marcatura – doppia, in un caso -, ha assistito gli inserimenti dei compagni da dietro. Ha agito con le tempistiche giuste. Difetto? A volte si è incaponito troppo con la palla al piede, andando a sbattere contro il muro avversario. Limite tipico dei giocatori di talento che hanno grande consapevolezza nei propri mezzi tecnici. Dopo due minuti aveva già mandato al tiro Romero, dalla parte opposta del campo. Dopo nove, l’ha buttata dentro. Dopo un quarto d’ora, la sua conclusione ha propiziato il raddoppio di Okafor. Possiamo fermarci qui, il repertorio è già completo, in attesa che le gambe trovino continuità e tutte le dinamiche proposte da Pioli vengano assimilate. Ma gli squilli a otto giorni dalla prima di campionato, fanno ben sperare.