TORINO – Da venerdì, giorno in cui è stato reso pubblico l’esito delle controanalisi che ne hanno confermato la positività, Paul Pogba è stato sospeso dalla Juventus. Prima il club non aveva preso alcun provvedimento nei confronti del centrocampista francese, dall’11 settembre sospeso in via cautelare dal Tribunale nazionale antidoping perché risultato positivo in un controllo effettuato dopo la partita tra Udinese e Juventus del 20 agosto. La società bianconera ha inviato al giocatore una lettera nella quale lo ha informato che gli viene anche sospeso lo stipendio, secondo l’accordo collettivo siglato da Figc, Lega Serie A e Assocalciatori: a lui è garantito un minimo federale di 42.477 euro lordi, circa 2 mila euro netti al mese.
Pogba-Juve: le prossime mosse
Pogba ha ricevuto la lettera nella sua villa sulla collina torinese e, nel week end, si è concesso anche un giro in centro città e un gelato insieme con la moglie Zulay: Paul, in accordo con i suoi avvocati, deve decidere entro venerdì se chiedere al procuratore antidoping Pierfilippo Laviani di essere interrogato o se mandare le memorie difensive. Prima di altri provvedimenti la Juventus aspetterà che si concluda l’iter giudiziario, anche fino al Tas, e poi agirà per una rescissione del contratto. Non si può escludere che il club bianconero decida anche di fare causa al Polpo per danni tecnici: la Juventus ha investito tanto sul francese, che avrebbe dovuto essere la punta di diamante del centrocampo di Massimiliano Allegri e invece una sua leggerezza ha impedito alla squadra di poter usufruire delle sue prestazioni a mercato bloccato.