TORINO – Ai primi di giugno, all’indomani della fine del campionato, l’ad Maurizio Scanavino aveva tracciato il solco nel quale la Juventus avrebbe dovuto muoversi per risanare il bilancio, che già allora sarebbe stato privo dei ricavi da Champions, imponendo una dieta di 140 milioni da reperire sul risparmio del monte ingaggio e sulle uscite. A due mesi di distanza l’obiettivo non è stato ancora raggiunto, ma la dieta dimagrante sta avendo i suoi effetti perché il club ha già smaltito 117 milioni e alla fine del mercato mancano ancora 20 giorni, una settimana in più per quello arabo.
L’accelerata compiuta negli ultimi giorni da Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna con quattro uscite ha permesso di dare una forte scossa ai conti, rimpinguare le casse bianconere e sfoltire la rosa dagli esuberi: l’aver piazzato Denis Zakaria al Monaco a 20 milioni (con il 5% sulla rivendita e ottima plusvalenza), l’aver accasato Koni De Winter al Genoa con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a 10 milioni nel caso in cui i liguri riusciranno a restare in Serie A e l’aver ceduto Luca Pellegrini e Nicolò Rovella alla Lazio, entrambi in prestito con obbligo di riscatto rispettivamente a 4,5 e a 17 milioni, ha generato un flusso in entrata di 51,5 milioni contando soltanto gli introiti per la futura cessione dei cartellini e non ovviamente gli ingaggi perché tutto e quattro i giocatori erano già fuori dalla rosa nella passata stagione.
Rovella alla Lazio con Pellegrini: quanto incassa la Juve, tutte le cifre