CORTINA – Un tappone dolomitico in stile cinque cerchi per godersi lo spettacolo delle donne d’Italia nella discesa di Cortina e nel biathlon ad Anterselva, ma i tempi del giorno sono e restano soprattutto quelli olimpici e ancora più il caso Juventus che sta scuotendo il calcio. Giovanni Malagò prima abbraccia Sofia Goggia per l’uscita (stavolta indolore) ed Elena Curtoni per il podio da Fab Four dello sci femminile sull’Olympia delle Tofane, quindi consola Dorothea Wierer ed esalta la rimonta di Lisa Vittozzi nell’inseguimento di Coppa del Mondo nel tempio di Anterselva.
Guarda caso due siti chiave per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 delle quali il numero 1 del Coni è anche presidente della Fondazione, ovvero del comitato organizzatore. Giochi che si stanno allargando a tutto l’arco alpino, con il recupero di Torino attraverso l’Oval Lingotto per il pattinaggio di velocità dopo il no (anche del Cio) alla copertura di Baselga di Piné in Trentino. Anche se resta in piedi la concorrenza di Milano con una struttura provvisoria.
«L’ipotesi Oval è possibile, ma non certa, automatica – ribadisce Malagò -. Sono in corso valutazioni e ragionamenti, con la consapevolezza che dobbiamo fare in fretta, perché dobbiamo chiudere il prima possibile il master plan definitivo dei Giochi». Entro fine febbraio, quando è prevista una nuova cabina di regina con il Governo a Venezia. Perché i tempi stringono. «Giochi in ritardo? Sono anni che lo dico, però da qualche settimana c’è stato un cambio di rotta e questo va riconosciuto. Adesso dobbiamo lavorare sodo».
Cautela massima invece sul fronte Juventus, attesa sì a un tappone dolomitico per risalire la china dopo i 15 punti di penalizzazione inflitti dalla Corte federale d’appello della Figc dopo la riapertura del caso plusvalenze. Una decisione che ha creato stupore per l’aggravamento della richiesta stessa del Procuratore federale (9 punti) e per la contemporanea assoluzione di tutte le altre società coinvolte. Ulteriore motivo per cui la società bianconera ha già annunciato ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. «Sulla Juve non ho nessun commento da fare – risponde Malagò a nostra domanda -. Mi conoscete, se avessi qualcosa da aggiungere in questo momento sarei poco serio. Le sentenze non si commentano».