Nella mitologia cinese lo Yin e lo Yang sono nati dal caos quando l’universo è stato creato per la prima volta. Due colori, il bianco e il nero, che esistono in armonia al centro della terra. Nel caso di Sofia Cantore a Torino, dove la sua carriera ha preso una forma con la Juventus Women. Gavetta e tanta forza di volontà, che l’hanno portata dai campi in strada al primo gol con la Nazionale, segnato contro l’Inghilterra nella Arnold Clark Cup. Il match è poi terminato con una sconfitta per 2-1 delle azzurre.
Dall’oratorio alla Juventus, il sogno di Cantore
L’amore per lo sport nasce nei vicoli. Sofia Cantore ha incominciato a palleggiare nell’oratorio della sua città. La palla era sua amica nella parrocchia di San Vittore Martire di Missaglia. Prende parte allora ad un torneo misto di calcio a 7 nei campionati CSI della provincia di Lecco. Lo fa per otto anni, fin quando si trova al posto giusto al momento giusto. Si presenta allo stadio della Fiammamonza per un provino. L’esito? Positivo. Prima viene mandata nella squadra giovanile e poi passa subito con le grandi. E fa la differenza. Gioca e contribuisce alla promozione del club dalla B alla C. Ed è allora che la neonata Juventus Women nel 2017 bussa alla porta dell’attaccante.Con i colori bianconeri assapora i primi trofei, ma anche le prime difficoltà. Qualche infortunio le rallenta la crescita e gioca di meno. Nonostante questo resta nel giro delle giovanili della Nazionale. La Juve decide di mandarla in prestito prima al Verona e poi alla Florentia e al Sassuolo per farla maturare. Obiettivo riuscito. L’attaccante è ritornato in bianconero e in stagione con Montemurro (premiato con la panchina d’oro) ha messo a segno cinque gol in 17 presenze, anche partendo dalla panchina. L’ultimo però porta i colori azzurri e sarà difficile dimenticarsene, almeno fino al prossimo.