TORINO – Tutta colpa dell’asterisco. Senza, la Juventus non sarebbe repentinamente scivolata fin nel baratro della parte destra della classifica, prima di cominciare l’inesorabile risalita. Con, non si correrebbe ora il rischio di strabismo acuto, a forza di consultare la duplice classifica della Serie A. Sì, duplice. Perché c’è quella del campo, da una parte. E poi c’è quella artefatta dalla sentenza della giustizia sportiva, dall’altra. Tra l’una e l’altra versione, al momento, l’unica differenza si cela dietro il fatturato dei bianconeri, in un caso forti di tutti i 47 punti conquistati sul rettangolo verde e nell’altro gravati dalla zavorra del -15 imposto dalla Corte d’Appello Federale. Uno scenario ancora in evoluzione, anche se le conseguenze si sono già manifestate e – almeno lì – non si potrà tornare indietro.
Già, perché la sentenza sul tema delle plusvalenze attende ancora il timbro del Collegio di Garanzia dello Sport, che si esprimerà entro sessanta giorni dal momento in cui i legali bianconeri depositeranno il ricorso, dunque non oltre i primissimi giorni di maggio. E, almeno in linea teorica, lì si potrebbe ancora tornare indietro, con la restituzione di tutti i punti sottratti o in alternativa (rimandando la patata bollente alla Caf) almeno di una parte.