Sul momento della squadra
“La soluzione è l’equilibrio, nelle sensazioni e nell’analisi, senza andare mai in over di pessimismo o ottimismo. I nostri trascorsi ci dicono che questa è una partita a rischio, serve il salto di qualità definitivo. Abbiamo speso tante energie mentali, temo il down. La continuità è l’unica cosa che manca a questa squadra”.
È orgoglioso dei progressi di Zaccagni?
“No so se devo essere soddisfatto io o deve essere incazzato lui per non aver fatto questo prima. Io quando lo vedevo prima ho sempre avuto questa sensazione”.
Come sta Immobile?
“Non ha mai fatto un allenamento completo con la squadra. Il ragazzo ha sensazioni positive, i medici sono più cauti, l’ecografia sembra pulita. L’ultima parola spetta ai medici, lui vuole mettersi a disposizione per qualche minuto. Vediamo i riscontri di oggi, poi si deciderà”.
Pensa di cambiare qualcosa nella formazione?
“Ieri ci siamo allenati a 48 ore dalla partita. Se la stanchezza è solo fisica non ho preoccupazione, se è mentale è più difficile recuperare”.
Che partita sarà domani con la Fiorentina?
“All’andata fu vinta largamente a livello di punteggio, ma non di prestazione. Loro non hanno fatto meno di noi. In questa fase di stagione la Fiorentina non riesce a concretizzare le prestazioni che fa. È prima per baricentro, terza per tiri fatti, quarta per occasioni create per esempio. Nella partita singola è pericolosissima”.
Si può migliorare anche una prestazione come quella contro il Milan?
“Sicuramente. Dal punto di vista tattico abbiamo fatto il primo tempo meglio del secondo, dove abbiamo fatto più fatica a salire e scivolare, la squadra era meno corta e stretta”.
Cancellieri rispetto ai primi mesi è migliorato o è peggiorato?
“Ha fatto un miracolo. Un ragazzo che viene alla Lazio, dopo aver giocato 200 minuti in una stagione con il Verona, e a metà stagione ne fa già 540 è un miracolo”.
Come sta Marusic?
“Sta abbastanza bene, ha saltato uno spezzone solo perché ha avuto i crampi contro il Milan. Dovrebbe andare tutto nel verso giusto, stanno in grande condizioni sia lui che Hysaj”.
Negli ultimi 5 campionati la media punti da Champions era di 73 punti: basteranno quest’anno?
“Stai parlando con uno che ha perso un campionato con 91 punti, non è mai successo. Della media me ne faccio poco. La competizione aumenta, così come le prestazioni di tutte, poi i punteggi dipendono dalla quota salvezza. Se continuano a fare i punti, le soglie si alzano. Ogni campionato ha una storia a sé”.
Quanto manca a Cataldi per arrivare al suo prototipo di centrocampista in stile Jorginho?
“Lui deve fare Cataldi, gli manca poco. È cresciuto in maniera esponenziale, adesso è forte. È meno considerato rispetto ad altri perché è romano ed cresciuto qui nel vivaio. Se fosse stato pagato 20 milioni avrebbe avuto un’altra considerazione mediatica”.