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Lo sport prima dello sport: la storia di Bentegodi, il visionario veronese

Formazione classica, studi in medicina ed una semplice idea: rendere lo sport accessibile a tutti. Nato a Verona il 25 aprile del 1818, è morto sempre nella città scaligera esattamente 150 anni fa, il 9 agosto del 1873

Uno che ebbe ragione con un paio di secoli di anticipo, come se avesse saputo in partenza che le sue idee e la loro portata rivoluzionaria avrebbero impiegato tanto, troppo tempo per essere messe in pratica. Lo comprendiamo bene oggi, perché siamo in grado di misurare la distanza ancora da colmare tra i suoi progetti e ciò che ancora manca alla loro realizzazione definitiva. Il fatto è che un precursore, quando è così tanto anticipatario nelle sue intuizioni, rischia di passare per visionario, col risultato che i fatti gli danno ragione soltanto quando il tempo trascorso ha superato l’epoca e gli individui che per primi le ascoltarono. Abbiamo già usato il passato remoto in un paio di occasioni, il che paradossalmente serve a dare la misura della modernità delle concezioni di un grande italiano, di quando l’Italia era di là da venire ma esisteva nell’identità nazionale percepita da quelli come lu. Troppo presto dimenticato, nato a Verona quando il Veneto era ancora sotto l’Aquila bicipite dell’Austria – Ungheria, il cui nome viene ricordato spesso in realtà, ma soltanto per ragioni indirette legate al calcio, uno di quegli sport che lui non fece in tempo a vedere e a promuovere.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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