Il discorso andrebbe allargato in maniera più generale: qualche cambiamento rispetto al recente passato si è visto a livello tecnico tattico, ma non solo. C’è un’altra luce negli occhi dei bianconeri: meno frenesia, più sicurezza, maggiore consapevolezza nei propri mezzi e nella possibilità di poter risolvere la partita in qualsiasi momento, grazie alla forza di quei due lì davanti e pure alla solidità della difesa. Ma è il cervello juventino che è cambiato, eppure gli interpreti sono sempre gli stessi: Locatelli in mezzo, Rabiot e Miretti o Fagioli come scudieri al suo fianco. E allora che cosa è cambiato?
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Locatelli e lo spogliatoio Juve: cosa è cambiato dopo l’addio di Bonucci
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