Legali al lavoro dopo la chiusura indagini notificata dalla Procura federale che accusa il club e gli ex dirigenti di mancata lealtà: una nota del 2020 annunciava il possibile pagamento differenziato degli stipendi e le “side letter” sarebbero stati accordi privi di valore legale per fissare le cifre da corrispondere ai giocatori
Il giorno dopo l’avviso di chiusura indagini su manovre stipendi, agenti e partnership sospette, inviato dalla Procura federale, i legali della Juventus mettono a punto le strategie difensive. Le linee guida su come rispondere alle accuse del procuratore Chiné sono piuttosto chiare da tempo, ma le violazioni contestante sono una novità: il club e gli otto dirigenti di allora (Agnelli, Paratici, Nedved, Cherubini, Manna, Morganti, Braghin e Gabasio) sono accusati soltanto del mancato rispetto dell’articolo 4 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, quello che difende “i principi della lealtà, della correttezza e della probità” e che nel processo plusvalenze ha già portato ai 15 punti di penalizzazione, ma non è contestato l’articolo 31 che si occupa nello specifico di violazioni gestionali e (al comma 3) di compensi pattuiti illecitamente.