FIRENZE – Un esame doppio. Per il Milan e per Charles De Ketelaere. I rossoneri affrontano una Fiorentina rinfrancata dal 3-0 in casa del Verona, una vittoria in campionato che mancava dal 7 gennaio e attesa per sei giornate. Un test probante sulla strada che porta a mercoledì, quando la squadra di Stefano Pioli sarà a Londra per difendere contro il Tottenham (che quel giorno ritroverà Antonio Conte in panchina) l’1-0 ottenuto a San Siro nell’andata degli ottavi di finale di Champions League. Un successo, quello europeo, da aggiungere ai tre in Serie A, per una serie quanto mai importante in una lotta per la prossima Champions fattasi al calor bianco, dopo l’1-0 della Lazio al Maradona contro il Napoli. Pioli ha ritrovato i risultati e, con il trascorrere delle partite, anche una identità di gioco, impostato sul 3-4-2-1 e sulle motivazioni rinnovate del gruppo.
Milan, una difesa ritrovata
Come si vede in difesa, per esempio, dove il trio Kalulu-Thiaw-Tomori ha dato fiducia a una porta che ha recuperato Maignan. L’età media dei tre supera di poco i 22 anni e mezzo, a conferma di come il club creda nei giovani. Per questo c’è attesa per il 21enne De Ketelaere, che torna titolare dopo esserlo stato l’ultima volta (per 45′) il 29 gennaio, nella disfatta interna contro il Sassuolo. Tutto l’ambiente – dirigenti, tecnico, compagni – sta con il belga, l’investimento top al mercato estivo con i 35 milioni versati al Bruges. Si attende con pazienza un inserimento rivelatosi più complicato del previsto, ma l’esperienza insegna (vedi la prima annata di Tonali) che la fretta è una controproducente compagna di viaggio. De Ketelaere ha dato segni incoraggianti, quando chiamato in causa nelle ultime partite, dimostrandosi concentrato nei minuti che Pioli gli concedeva. A Firenze, complice la distorsione alla caviglia che ha fermato Brahim Diaz, una opportunità da titolare. Da cogliere per dare un senso differente alla propria stagione.
